31. Uno sguardo indietro, uno sguardo avanti

Andrea Accomazzo, il cacciatore di comete, è stato nominato uno dei personaggi scientifici del 2014 dalla rivista Nature.

di MIT Technology Review Italia

Quest’anno, una delle missioni spaziali più coinvolgenti e importanti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha raggiunto uno storico traguardo quando ha fatto atterrare un veicolo sulla cometa 67P/ Churyumov-Gerasimenko. Questa impresa è valsa all’italiano Andrea Accomazzo, Spacecraft Operations Manager ESA a capo della missione, un posto nella classifica di Nature dei 10 personaggi scientifici del 2014.

Negli ultimi 18 mesi, la missione lo ha impegnato nell’inseguimento della cometa 67P/ Churyumov-Gerasimenko. In qualità di primo direttore della missione, Accomazzo ha guidato il team che ha manovrato Rosetta (vedi “Rosetta si avvicina alla cometa“) fino al suo incontro con la cometa dopo un viaggio di 6.4 miliardi di chilometri dalla Terra. La missione ha raggiunto il suo apice nel mese di novembre, quando Rosetta ha fatto atterrare il lander Philae (vedi “Philae è atterrato“), che ha permesso agli scienziati di raccogliere i primi dati sulla superficie di una cometa e segnato una delle missioni di maggior successo nella storia dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

Accomazzo non ha agito da solo: un grande team operativo ha permesso di manovrare Rosetta con la giusta precisione per sganciare Philae e permettergli di atterrare ad appena 120 metri dal centro del punto di atterraggio prestabilito. “Considerato che avevamo delineato un cerchio di errore di 500 metri, direi che non è andata affatto male”, ha detto Fred Jensen, che ha guidato la missione. Quando il sistema di ancoraggio di Philae non è riuscito ad assicurare il lander alla superficie della cometa, il vascello è rimbalzato in un sito coperto dal quale gli sarebbe stato impossibile caricare i propri pannelli solari (vedi “26. Philae: Non una ma tre discese“), per cui il lander ha perso potenza dopo sole 64 ore. In quel tempo, però, Philae ha raccolto un insieme di dati che si andranno ad aggiungere a quelli raccolti da Rosetta sulla struttura e la composizione della cometa.

Forti di queste informazioni, gli scienziati sperano di riuscire a comprendere meglio l’origine e l’evoluzione del Sistema Solare, inclusa la possibilità che le comete possano aver trasportato sulla Terra l’acqua e le molecole organiche (vedi “Il mistero dell’origine dell’acqua“).

Sebbene la missione di Rosetta abbia avuto ampiamente successo, Accomazzo si è commosso quando ha appreso che Philae si era spento, e spera che il lander potrà essere riportato in vita con l’avvicinarsi della cometa al Sole. Dopo aver girato attorno al sole nell’agosto del 2015, la cometa tornerà a dirigersi versi lo spazio profondo.

Entro l’inizio del 2017, la luce del sole sarà troppo debole per alimentare Rosetta, ed Accomazzo sta pianificando un ardito finale per la sua missione. Vorrebbe vedere il vascello sfiorare la superficie della cometa. Il team potrebbe persino cercare di farlo atterrare. La decisione potrebbe nono toccare a lui, però. Accomazzo si sta infatti tirando indietro dalle operazioni di volo ed è impegnato nella pianificazione delle missioni interplanetarie dell’ESA verso Mercurio, Marte e Giove. Persino dinanzi a progetti tanto importanti, gli è difficile lasciarsi Rosetta alle spalle. “è un po’ triste”, dice. “Non so come la prenderò”. Accomazzo continua a sognare Rosetta. “L’altro giorno mi sono svegliato alle 4 del mattino pensando che qualcosa non stesse andando come previsto, ed alle 7:30 mi hanno chiamato per avvisarmi che Rosetta aveva brevemente perso il segnale con la Terra alle 4 -episodi del genere mi capitano spesso. Sono proprio legato a Rosetta”.

Immagine: Andrea Accomazzo posa a fianco di un modello in scala di Rosetta. Fonte: Andreas Reeg/Agentur Focus/Eyevine

(MO)

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