Dopo una notte di decisioni critiche (sono stati necessari quatto GO per arrivare all’ordine definitivo) l’avvio della procedura di separazione è stata autorizzata.
di MIT Technology Review Italia
Darmstadt, 12 novembre, ore 11:30
Il primo GO si riferiva alla conferma che Rosetta era nell’orbita giusta per consentire a Philae di scendere; il secondo GO è venuto dopo la conferma che i comandi per avviare la separazione funzionavano correttamente; il terzo GO è seguito alla verifica della buona condizione degli apparati del lander. Qui si è evidenziata la criticità che ha richiesto un quarto GO.
Il problema maggiore consiste in un malfunzionamento del sistema di discesa attiva, che fornisce una spinta per evitare rimbalzo al momento atterraggio: «Ma abbiamo deciso di andare avanti», precisa Paolo Ferri, direttore per le operazioni di missione. «Forse però non è il sistema di discesa attiva a non funzionare, ma il suo sensore. Non c’è nulla che possiamo fare a questo punto».
Si conta quindi sulle viti da ghiaccio installate in ciascuno dei piedi della sonda e su un sistema ad arpione per bloccare Philae alla superficie della cometa. Aspettiamo e sapremo.
Comunque il fatto che Philae si sia staccato è importantissimo, perché ora i tecnici sono certi che Rosetta potrà continuarle sua missione, seguendo la cometa fino al Sole.
La separazione è avvenuta alle 9,35, ora di Darmstadt, ma per averne conferma è stato necessario aspettare 28 minuti e 30 secondi. Quando il segnale è arrivato, lo si è visto dalla gioia e dalle strette di mano a Ferri e Accomazzo. Felicitazioni e sollievo che hanno reso evidenti la tensione del momento e le speranze riposte nella missione di Rosetta.
La foto di Philae subito dopo il distacco ripresa da Rosetta con OSIRIS
Ore 12:15
è arrivata ora la conferma che il collegamento tra il Lander e Rosetta è stabilito e funzionante. Perché questo fosse possibile Accomazzo ha programmato una variazione di orbita di Rosetta che prima si è avvicinata alla cometa per ‘lanciare’ Philae verso il suo punto di contatto sulla superfice, e poi è risalita quasi verticalmente per porsi nella posizione migliore per stabilire un contatto efficace con il suo lander. Tra poco dovrebbero arrivare le prime foto…