Technology Review, edizione italiana, entra in una fondamentale rete globale di promozione dell’innovazione, attualmente unico esempio europeo
Alessandro Ovi
Editore e Direttore “Technology Review” edizione italiana
Nel 1999 nasce al MIT TR35, con l’obiettivo di selezionare i più brillanti innovatori di età inferiore ai 35 anni. Diventa rapidamente una sorta di premio Oscar dei giovani tecnologi e scienziati, per stimolarli a fare dei loro lavori strumenti di soluzione di problemi concreti, dalle bio e nanotecnologie ai nuovi materiali, dall’energia ai trasporti e a Internet.
La edizione italiana di TR35, che quest’anno per la prima volta si affianca a quella della rivista del MIT e sarà tra breve seguita dalla edizione indiana e da quella cinese, premia i 10 migliori innovatori dell’anno nel nostro paese. Con questa iniziativa, che “Technology Review” ha portato avanti insieme all’Università di Padova, l’Italia entra in una fondamentale rete globale di promozione dell’innovazione, per ora come unico esempio europeo.
I giovani premiati, nell’ambito delle giornate del Forum Ricerca Innovazione Imprenditorialità, sono il risultato di una raccolta di candidature (un centinaio) e di una selezione durate nove mesi. I settori di Bio, Info, Tecno (Advanced Technologies) seguono la classificazione della nostra rivista. Tuttavia, per molti dei TR35 è emersa una multidisciplinarità che, secondo i canoni della teoria dell’innovazione, è un ottimo segno di innovazione dell’innovazione.
La giuria che ha definito l’elenco finale, è costituita di esperti dell’innovazione, universitari e aziendali, che con la rivista del MIT hanno condivisi criteri di valutazione (livello di innovazione, rilevanza tecnico-scientifica, impatto economico e sociale) e la scelta dei 10 TR35 2011. Un processo lungo, ricco di esperienze, dove il termine “innovazione” (secondo l’idea di Negroponte qui riportata) è stato utilizzato sia per stimolare le proposte che per valutarle.
Che la premiazione avvenga mentre si celebrano in Italia i 150 anni dell’Unità e a Boston i 150 anni del MIT, è una coincidenza certamente di buon auspicio.
ECCO I DIECI PREMIATI NELLE TRE AREE DI APPARTENENZA
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