Un grande sostenitore delle energie rinnovabili fa causa ai suoi contestatori

Apparentemente, è sempre meglio evitare ricorrere a vie legali per risolvere una disputa fra scienziati.

di James Temple

Il professore di Stanford Mark Jacobson ha citato in giudizio un prominente ricercatore del settore energetico e la National Academy of Sciences per diffamazione ai danni del suo lavoro, spostando un accaldato dibattito scientifico dai giornali alla corte.

L’accusa, presentata il 29 settembre presso il tribunale di Washington, D.C., esige la ritrazione di un paper pubblicato lo scorso giugno dalla National Academy of Sciences. Jacobson ha chiesto oltre $10 milioni di danni sia dall’editore che da Christopher Clack, principale autore del documento nonché amministratore delegato Vibrant Clean Energy ed ex ricercatore della NOAA.

Jacobson è l’autore principale di un paper, pubblicato sullo stesso giornale nel 2015, che sosteneva come eolico, solare e idroelettrico potessero pienamente sopperire ai requisiti energetici degli Stati Uniti a un costo esiguo. Diversi altri ricercatori hanno sostenuto a lungo che tecnologie addizionali, quali nucleare, sequestro di CO2 e soluzioni di stoccaggio avanzate, sarebbero state necessarie per decarbonizzare il settore energetico, specialmente volendo mantenere dei costi competitivi.

Quesst’anno, Clack e 20 altri ricercatori hanno pubblicato una risposta sostenendo che, come precedentemente riportato da MIT Technology Review (vedi “Sustainable Energy Scientists Sharply Rebut Influential Renewable-Energy Plan“), il documento di Jacobson “conteneva modelli errati e ipotesi insostenibili che potrebbero distorcere ordine pubblico e investimenti”.

La causa sostiene che la revisione pubblicata da Clack e dai suoi colleghi contenga informazioni false e fuorvianti, e che la sua pubblicazione e successiva copertura mediatica abbiano danneggiato la reputazione di Jacobson.

In una dichiarazione via mail, Clack ha detto: “Il nostro paper è stato sottoposto a una rigorosa revisione da parte di tutti i colleghi, oltre che da parte di due team straordinari allestiti dal giornale accademico più prestigioso del paese; entrambe le revisioni hanno valutato prive di merito le critiche presentate dal Dr. Jacobson all’interno del suo paper”.

Diversi osservatori hanno rapidamente criticato Jacobson per la prontezza con cui si è rivolto alla corte al fine di risolvere una disputa tecnica assai comune nell’ambiente scientifico, disputa che, solitamente, si risolve all’interno di giornali e conferenze.

“Ricorrere alla corte per risolvere una disputa scientifica? Solitamente, è una pessima idea”, ha commentato su Twitter lo scienziato ambientale Gavin Schmidt in risposta alla reazione di Jacobson.

Michael Scellenberger, presidente del gruppo di patrocinio dell’energia nucleare Environmental Progress, ha scritto: “La causa di Jacobson è un terribile attacco alla libertà di parola e inchiesta scientifica e invitiamo le corti a rifiutarla in quanto immorale e priva di merito legale”.

(MO)

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