Gli investimenti di Amazon nei robot eliminano posti di lavoro per gli esseri umani

Nonostante il grande numero di assunzioni da parte del colosso dell’e-commerce, Amazon sta contribuendo a distruggere sempre più professioni.

di Erin Winick

Dai droni spedizionieri ai droni magazzinieri, Amazon non ha in alcun modo celato i suoi ambiziosi traguardi nell’automazione. Persino con l’incessante assunzione di migliaia di nuovi dipendenti, però, molte professioni stanno lasciando sempre più spazio al lavoro dei robot.

Dopo un vertiginoso incremento del 40 percento nel numero di dipendenti assunti nell’ultimo anno da parte di Amazon, Quartz ha scoperto che la crescita del gigante dell’e-commerce non ha mitigato la perdita di posti nel settore che ha contribuito a distruggere.

A causa degli investimenti di Amazon nell’automazione e dell’assunzione di un numero sempre più grande di robot, il tasso di assunzioni complessive presso Amazon e le sue società ad essa legate continuerà a calare di 24.000 posti.

Nel 2012 Amazon ha acquisito Kiva Systems, società specializzata nello sviluppo di robot per magazzini, per automatizzare le operazioni di gestione degli ordini. Nel 2015, quando abbiamo recato visita a un centro smistamento di Amazon, la simbiosi fra uomini e macchine proliferava con 2.000 robot impegnati a lavorare al fianco di esseri umani per tenere il magazzino in ordine.

L’anno scorso, Amazon ha siglato un accordo con il Regno Unito per testare i suoi droni spedizionieri ed ha effettuato la sua prima consegna merci via drone.

Oggi, sul finire del 2017, Amazon ha aggiunto ben 55.000 robot alle sue file, più che raddoppiando il numero complessivo di robot in suo possesso nel 2016. Sulla base delle stime pubblicate da Quartz, entro la fine dell’anno i robot potrebbero ammontare al 20 percento della forza lavoro della società.

Ovviamente, la società preciserà che sta assumendo personale umano a ritmi vertiginosi – e che l’automazione può comportare diversi benefici su larga scala. Come già detto più volte da noi, però, la componente problematica è assicurarsi che quei benefici vengano equamente distribuiti.

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